A Gilda  
Nella ricorrenza dei quattordici lustri       Castrolibero, 26 ottobre 2014

Con l'ausilio del codice fiscale,
siam risaliti all'odierna data.
Adesso conosciamo il dì ufficiale
in cui Gilda è stata registrata.
Ed ora che l'equivoco è chiarito,
possiamo andare avanti all'infinito.

Tanti amici e parenti, di concerto,
hanno partecipato a questa impresa,
con un unico scopo, e questo è certo,
di farti in questo giorno una sorpresa.
Spero sia stata di tuo gradimento,
cosi puoi ricordare questo evento.

Svezzata a Torre Alta, e che rimpianto,
quando fu trapiantata ad Andreotta.
La nuova sede non le piacque tanto,
per il morale fu una bella botta.
E piano piano, poi, s'è acclimatata,
ma Torre Alta non se l'è scordata.

Bella sorpresa riservò il destino,
per alleviare sta malinconia.
Comparve all'orizzonte un certo Igino,
che trasformò tristezza in allegria.
Con maestria stampava i manufatti,
libri, bandiere e portaritratti.

Nelle feste era sempre presente.
Amava il ballo, ma senza ballare,
commentava l'andazzo con la gente,
si divertiva solo a guardare.
Se ballava, senza far la ritrosa,
poteva anche nascere qualcosa.

Ha svolto vari ruoli nella vita,
quello di madre fu il più importante. 
Con dedizione e grazia infinita,
l'ha concluso con esito brillante.
Ora si limita a far la zia,
con rispetto ed in perfetta armonia.

La casa di Gilda è sempre aperta,
specie nel tempo de li pomodori:
i lavoranti, uniti all'aria aperta,
operano tra esaltanti odori:
Tagliano, spremono e fanno pasticci,
quando la macchinetta fa i capricci.

Nel gioco delle carte è molto attiva,
vuole sempre briscole, stessa giostra.
Poi contesta, con grande voce viva,
a chi carta pescata non le mostra.
Se perde poi la colpa, è assodato,
è sempre del compagno che ha sbagliato.

La domenica prepara per tutti,
anche per Sisinella che, puntuale,
alterna i giorni belli a quelli brutti
e questa situazione è sempre uguale,
nonché per Flora e, perché no, per Ida,
che appena apre la bocca lei la sgrida.

Ha lavorato alla lavanderia,
come non ricordarne i sacrifici.
Dalla fermata alla segheria,
di notte con la pioggia e senza luci.
Adesso godi, presso il tuo camino,
con Ida redenta e con Tonino.

Delegato da tutti questi astanti,
ti faccio tanti auguri in questo giorno,
di raggiunger le meti piu importanti,
in armonia con chi ti sta intorno.
E finalmente, a nome dei presenti,
brindiamo a Gilda ed  i suoi parenti.                           
                 Igino
  Poesie