da "Igino al Mare"

di Pietro M. De Donato

Come ogni anno, tutte le stagioni,
con l'auto arriva zeppa d'ogni cosa,
scatole, bagattelle e tre borsoni,
e di minuzie ce ne sono a iosa.

...............omissis

Si sveglia quasi sempre di buon'ora,
e si ripete come un rituale,
avanti, indietro e poi ritorna ancora,
con passo cadenzato e sempre uguale.

Camicia sbottonata e calzoncini,
sistema sempre lì quell'ombrellone,
stando al fresco, risolve i suoi giochini,
e poi, va a sfidare il solleone.

Prima verso gli scogli e al lungomare,
poi dall'altra parte, al lato opposto,
a Longobardi pensa di arrivare,
ma in due minuti già ritorna tosto.

Slip e cappello dalla lunga tesa,
vario il color, ma con l'elastichino,
così lui prende il sole e non gli pesa,
andando su e giù per lo spiaggino.

Dopo la cena, sempre accompagnato,
alla rotonda fa la capatina,
ritorna lemme lemme e un po' stancato,
poi finalmente, c'è la dormitina.

Soggetto arguto anche assai sagace,
sapiente dicitor con ironia,
sentite un po' di cosa è capace,
fosse da solo oppure in compagnia.

D'ogni persona lui ne fa il ritratto,
ad una ad una fors'anche a paia,
di ciò che dico se ne prenda atto,
basta rilegger, "Striscia la Rotaia".

Pur se in altre faccende è affaccendato,
osserva tutto e poi ci ficca il naso,
questo che Vi consegno è lo spaccato:
"luglio al mare d'Igino Di Tommaso".

Pietro M. De Donato

Belmonte Calabro, luglio '99

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