A Franco DELL' OSSO
Nel giorno della festa di commiato
Paola, Ristorante "Le Mimose" 21 febbraio 2004

Fu festa grande piena d'allegria
appena venne assunto in ferrovia.
Lo destinò, l'Azienda, a Sartirana,
località amena, ma lontana.

Quando, tosto, tornò al suo paese,
con gli amici parlava il piemontese,
ma un tizio gli disse in albanese:
"Ohi Fra, ma va, va proprio a qel paese".

Poscia che a Paola venne trasferito,
il turno alle cuccette ha preferito.
Per anni rinunciò persino ai bagni,
assicurando lauti guadagni.

Quando al Distributor si presentava,
con astuzia e fermezza lo esortava:
"Allo spezzone aggiungi poi Milano
ed al ritorno assegnami Bolzano.

"Porca puttana" urlò De Gaetano:
"Da mesi che non vado più a Milano,
è ora che finisca questo andazzo
ovvero sta congiura di palazzo."

Quando poi Capo Treno fu promosso
i colleghi temettero Dell'Osso.
Anche se,ormai,quasi un cinquantenne,
correva più del mitico Varenne.

Ognuno meditava una vendetta
invocando persino una disdetta:
"Vedrete che ferito infin rimanga",
profetizzava Paolino Scanga.

L'oracolo ben presto s'è avverato,
Restando per sei mesi infortunato.
Ma quando poi riprese a lavorare,
l'onda d'urto non si pote frenare.

Se dal turno pecunia non tornava,
il capitan d'un tratto lo cambiava:
"Queste cazzate sono una vergogna"!
Andava predicando Antonio Brogna.

Un vero dongiovanni è sempre stato,
un play boy sernione e consumato.
Le donne, col suo fascino, incantava
e di scorta con lui se le portava.

Che dire quando anche la Scordino,
ebbe a montar sull'alto predellino,
da galantuomo, con mani l'aiutò
e d'allora l'ernia al disco riportò.

Per non venir fregato dallo stato,
contratto di lavoro s'è studiato.
Conoscitore, molto competente,
divenne poi per tutti il consulente.

Se dai conteggi qualcosa mancava
lo stesso dì a reclamare andava,
presto presto voleva il suo denaro,
mentre impazzir facea Molinaro.

Amici dappertutto ha sempre avuto
ed a Napoli ovunque conosciuto,
finanche il marocchino Mustafà
gli diceva: "Cugì chi vù cumprà?"

Or che scherzato abbiam sul suo passato,
un amico per tutti è sempre stato.
Da me, che lo conosco intimamente,
sta' satira l'accetta amabilmente.

Una colonna è stato in ferrovia,
per l'Impianto assoluta garanzia.
Se un'emergenza c'era in quel momento,
su lui poteva fare affidamento.

Prendeva scorte con indifferenza,
su Napoli, Salerno o su Cosenza,
senza badare alla retribuzione,
pur d'alleviare la distribuzione.

Persone come lui son più che rare,
l'umanità propensa ad aiutare.
La sua bontà un dono naturale:
e' per davvero un uomo eccezionale.

Don Franco a Capo Treno s'è fermato,
ma per ben altre méte era quotato.
Lui colto, bravo, molto intelligente,
poteva far senz'altro il Dirigente.

Onesto, ligio, gran lavoratore,
alla pensione è giunto con onore,
un grande bene tutti gli han voluto
ed or tra i pensionati è il benvenuto.

Orbene, noi in cor gridiamo osanna,
infine gli diciam, non per condanna:
"Ascolta di tua moglie i suoi consigli
ed abbi tant'amor per i tuoi figli".

La festa è appena incominciata,
quanta gente or qui s'è radunata.
Con calice di vino bianco o rosso
brindiamo tutti, a chi? Ma a Dell'Osso.

 

SantoPellegrino

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