A Mario Ferrantino
Nel giorno della festa di commiato


Prego silenzio, fatemi parlare!
Pel Titolare abbiate più rispetto.
Alcuni versi voglio dedicare
al mio adorato "figlio" prediletto,
che in questo giorno, se non vado errato,
festeggia con il pranzo di commiato.

Con Lui, se non falla la memoria,
dopo tant'anni, inesorabilmente,
si chiude un bel capitolo di storia
nel settore del Personal Viaggiante:
l'ultimo assunto in piazza con le trombe
nell'era in cui echeggiano le bombe.

Come l'estirpazion del dente duole,
così con Lui parte di noi va via.
Senza fare allusione alla sua mole,
un gran vuoto ha lasciato in ferrovia.
Ogni tanto, fatti veder se puoi,
non troppo spesso, ma vieni da noi.

Questo è il giorno più bello di tua vita,
circondato da tanti cari amici.
Hai raggiunto la meta tanto ambita,
che ti ripaga tanti sacrifici.
E finalmente a Napoli non vai
col cinquenovedue: quando mai!

Nel campo sessuale, se sei in panne,
ti do un consiglio, fai attenzione,
vai bene solamente con le donne
al nono mese della gestazione,
perché il bambino, esce con la mano,
e se lo tira dentro piano piano.

Se dopo tutto questo, non va bene,
mangia frutta, bistecche e pasta in brodo,
integrate con tante vitamine
e con pasticche di mitolotochiodo,
annaffiato da un buon bicchier di vino,
brindiamo tutti a Mario Ferrantino.

Igino Di Tommaso

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