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A Franco PAPALINO
nel giorno della festa di commiato
Ristorante "il Gabbiano" 8 febbraio 1997

                   
                   
      Appena mi assegnarono Cosenza,
mi accinsi a visitare quest'Impianto
e, immantinente, venni a conoscenza
che la distribuzione era un incanto,
un trio armonioso e sopraffino:
Bassano, don Alfredo e Papalino.
                   
   

Gino Bassano, infatti, in teoria,
facea apparir che il mare era in tempesta.
Alfredo, tutto Ufficio ed armeria,
esaudiva appieno ogni richiesta,
per cui, per puro caso, a stesso treno,
si presentavan quattro Capi Treno.

                   
      Ma per fortuna c'era Papalino,
che ridimensionava quegli eccessi:
"Oi co' tu scorterai il pendolino"
senza leder, dell'altro, gli interessi.
Per tutti c'era idonea soluzione
e tutto regolare sul foglione.
                   
    Per trastullare Luca, piccolino,
creava, con la carta, le barchette,
poi le metteva dentro il lavandino
e le faceva andar, come saette.
E fu così che in Luca prese piede
l'idea di studiare l'Archimede.
                   
      Infatti, Luca, mostro d'intelletto,
s'è iscritto all'Università locale;
e quello che faceva per diletto
è divenuto il suo impegno reale.
Fisica, facoltà impegnativa,
altro che il galleggiare d'una stiva!
                   
    Torniamo al nostro caro festeggiato
con cui, in tempi minacciosi e bui,
tutto ho diviso, ben sincronizzato:
ferie, riposi, malattie, per cui,
fino alla soglia della quiescenza,
come una quercia, radicò a Cosenza.
                   
      Adesso potrà dedicarsi, appieno,
a Carla, a Luca, a Giuseppe e prole,
bisognosi di lui, a tempo pieno,
con fatti, non soltanto con parole.
Marito, padre e suocero perfetto,
nonché un arzillissimo nonnetto.
                   
    Molto sincero e franco, Papalino,
nel dar giudizi, non come conviene,
ma dice pane al pane e vino al vino,
e peli sulla lingua non ne tiene.
Poiché è eccessivamente schietto,
non tiene peli neppure sul petto.
                   
      Serio , discreto, laborioso, onesto,
queste le qualità di Papalino,
che lo contraddistinguono dal resto.
Or ch'è a riposo, dal telefonino,
non più riconosciamo, fra le tante,
la voce inconfondibile "Viaggian...te".
                   
    Ormai tirar le somme ci conviene:
gli amici son qui giunti d'ogni dove,
manca qualcuno a cui hai fatto bene,
ma non fa niente, era impegnato altrove.
E tutti noi, che siamo a te vicino,
brindiamo alla famiglia Papalino.
                   
       
Igino Di Tommaso
 
                   
 
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