LA FONTE

Per uno strano destino
non ci eravamo finora incontrati.
Per capricci di sincronicità
o di rune Zen che il fato
aveva rigettato
nell’imprevedibile.

Ma c’eri,
nelle linee della mia mano,
in quegli strani posti dove
si nasconde l’anima.

Nell’istinto del volo
dietro uno specchio
fra tanto disordine
nel battito d’ali
di un sogno.

C’eri, dove non potevo incontrarti
oltre l’imprevedibile esistenza,
alla fonte dove è nata
questa poesia.